ECCO I QUATTRO ERRORI COMUNI SUI DRONI E SUI PILOTI
Come in tutte le cose che sono alla ribalta dei Media sia su Internet che sulla classica televisione, anche per i Droni e i loro Piloti la vita non è facile: Presto nascono leggende metropolitane, credenze comuni che il più delle volte non sono vere, certezze per sentito dire. Eccovi, tra il serio e il faceto, quattro “perle ” che si sentono in giro e che chiaramente non sono vere oppure non so proprio come “la raccontano”.
1) CHIUNQUE PUO’ PILOTARE UN DRONE! BASTA SAPER USARE UN JOYSTICK!
in realtà le cose non stanno proprio così: Un drone non è un giocattolo e comunque è una macchina complessa che contiene organi tecnologicamente avanzati e come tutti gli apparecchi atti al volo deve essere conosciuta a fondo dal suo pilota per essere sfruttata nella sua interezza e sopratutto in sicurezza per se e per gli altri. Per questo l’ENAC Ente Nazionale Aviazione Civile rilascia delle vere e proprie “patenti” per poter guidare il drone. Leggi di più sulla nostra sezione FAQ
2) NON SERVONO PERMESSI E ASSICURAZIONE! E’ COMUNQUE UN GIOCATTOLO!
Per poter essere utilizzato nelle operazioni specializzate, un drone deve sottostare a due condizioni:• Essere registrato all’ ENAC nel Registro degli Aeromobili a Pilotaggio Remoto ed avere una targa identificativa presente sia sul mezzo che sul radiocomando
• Essere provvisto di un assicurazione civile specifica contro danni a terzi
Nel caso non si rispettino queste condizioni, si rischiano multe salate, che di solito riguardano sia il pilota che il committente (anche se in misura ridotta). Solitamente un professionista esibisce tali certificazioni prima di accettare un lavoro, e deve averle a portata di mano durante un volo. Se si vuole essere sicuri, è consigliato di poter prendere visione della presenza di queste documentazioni prima del volo.
3) NON SERVONO PERMESSI PER UN DRONE INFERIORE A 300GR!
Per l’uso professionale il drone da 300 grammi può invece volare effettivamente anche in zona urbana, con la possibilità del sorvolo di persone non informate purchè non assembrate, ma il pilota deve effettuare la procedura di riconoscimento ENAC e, anche se non è obbligato ad ottenere l’attestato di pilotaggio nè a superare la visita medica aeronautica, si deve comunque impegnare a rispettare le regole di circolazione aeronautica e gli altri articoli del regolamento SAPR. Il drone, per essere compliant, non deve superare i 300 grammi con paraeliche installati e non deve superare la velocità massima di 60 km/h. Solo così potrà essere considerato intrinsecamente inoffensivo e trasformare tutte le operazioni critiche in non critiche.
(Articolo citato da: https://www.quadricottero.com/2017/07/la-fiapr-contro-i-ciarlatani-del-web-e.html)
4)I DRONI NON SONO ANCORA SOGGETTI A REGOLAMENTAZIONI PUBBLICHE PERCHÉ ANCORA NON ESISTONO
Non è vero che non esistono regolamentazioni dei droni. E’ vero che ci sono ancora differenze nazionali e non esiste una legislazione condivisa e standardizzata a livello globale. In alcuni paesi come Francia e Australia sono state predisposte leggi comprensive ad hoc finalizzate a governare il fenomeno, in latri paesi ci si è limitati a estendere la legislazione del volo civile anche ai droni. Tutti i paesi dovranno fare i conti con un fenomeno esplosivo che vedrà l’arrivo nei cieli nazionali di centinaia di migliaia di UAV e droni civili che se so muoveranno in spazi non governati produrranno centinaia di contenziosi, dibattiti e cause legali.
(Articolo citato da: https://www.solotablet.it/lifestyle/cosa-sappiamo-dei-droni)